Sottobosco al Teatro Stabile dell’Umbria

23 Gen 2024

© Masiar Pasquali

Sabato 10 Febbraio

Un gruppo di bambini e bambine con disabilità si perde nel bosco. O forse sono stati abbandonate. Forse inseguivano un amore. Forse il bosco, un giorno, è semplicemente cresciuto attorno a loro.

Cosa potrebbe accadere?
Cosa ne sarà dei loro corpi?
Cosa dei loro cuori?
Delle carrozzine e delle stampelle?
Cosa guarderanno i loro occhi?
Che lingua parleranno?
E chi li trova per caso o desiderio, come deve avvicinarli?
Può farlo? Saprà chiedere permesso?

Sottobosco costruisce un ambiente in cui gruppi estemporanei di persone con disabilità si potranno incontrare e diventare comunità. Di questo ambiente, ad oggi, conosciamo solamente la stratificazione.

Ci sarà un cielo sopra le nostre teste, inaccessibile e orizzontale, nel quale si muoveranno suoni e luci con la stessa inesorabile andatura dell’universo che si espande.

Ci sarà un sottobosco che vivrà sotto quel cielo e sarà abitato dai performer, dal pubblico, da altri suoni e altre luci che vivranno tremanti come i corpi e le piante. Cosa ci sia tra il cielo e il sottobosco ancora non lo sappiamo.

La dimensione sonora della performance rimanda al tracciato multiforme e multidimensionale che può percorrere un meridiano, dal polo nord al polo sud. L’evoluzione del suono durante l’opera ospita un movimento iperbolico che attraversa stati, spazi di luce e di oscurità, texture di materie differenti, pulite e nebbiose, vuote, large o strette. Micro suoni, mondi piccolissimi che abitano queste macroforme, dettagli che costruiscono un ambiente spaziale vivo e in ascolto, in continua trasformazione.